martedì 17 aprile 2012

Inquietanti echi nazistoidi nella letteratura antispecista, secondo Il Corriere della Sera!


Un articolo come questo scritto da Anna Meldolesi e pubblicato ieri su Il Corriere della Sera dovrebbe farmi profondamente arrabbiare e invece più lo leggo e più lo trovo quasi gratificante nella sua prevedibilità. Il ricorso ai soliti luoghi comuni, come da manuale oserei dire, ci sono tutti. In un certo senso mi conforta sapere che i detrattori degli animalisti debbano ricorrere sempre al solito giochetto sleale e tendenzioso di estrapolare frasi e dichiarazioni da un contesto assai più complesso per poter condurre la tesi volta a dimostrare quanto essi - gli animalisti - siano integralisti, svampiti, matti da legare, sostanzialmente irragionevoli estremisti; mi conforta ritrovare in ogni attacco ai vegetariani/vegani che si rispetti il solito ricorso al nome di Hitler ed il solito allusivo accostamento al Nazismo; mi conforta infine la ciliegina sulla torta dello strategemma retorico, ormai sempre più in voga, secondo il quale noi animalisti saremmo pronti a commuoverci per un cucciolo, ma resteremmo completamente indifferenti di fronte ad un barcone di immigrati alla deriva (ma che cinici! Ma che cattivoni!);  mi consola - ma veramente! - mi consola e mi conforta vedere sempre riportato quel famoso concetto espresso da Peter Singer secondo cui uno scimpanzé meriterebbe di vivere più di un neonato (quando in realtà faceva parte di un discorso assai più ampio teso a dimostrare quanto - a voler considerare la specie umana la sola meritevole del diritto alla vita per il sol fatto che dimostrerebbe di possedere un numero di interessi maggiore rispetto alle altre - il primate allora, vantando certamente un numero di interessi maggiore rispetto ad un neonato - non essendo in quest’ultimo le capacità intellettive ancora pienamente giunte a compimento - dovrebbe essere più degno di vivere; appare quindi ovvio che il paragone di Singer non ha il fine di legittimare l’uccisione dei neonati (come invece la Meldolesi sembra pensare), bensì, al contrario, quello di far riflettere sull’iniquità dello sfruttamento di tanti esseri senzienti, gli animali, molti dei quali con capacità intellettive persino superiori a quelle di un neonato o di un cerebroleso. Il noto testo di Singer si intitola infatti “Liberazione Animale” e non “A Morte i Neonati ed i Cerebrolesi”!); continuare a vedere come si continui a riportare in maniera tendenziosa (perché non voglio davvero credere che invece si tratti di incapacità di comprensione del testo) quel paragone di Singer, così come altre frasi estrapolate da vari testi antispecisti, sì, mi conforta. Credetemi, è per me fonte di grande conforto e soddisfazione. E sapete perché? Perché se davvero gli argomenti più forti - e che vorrebbero essere più efficaci - usati dai detrattori degli animalisti sono sempre e solo questi, allora significa che davvero questi signori non sanno più cosa inventarsi e che la loro debolezza argomentativa è tale da rendersi ogni volta necessario il dover ridicolizzare e depotenziare il dibattito con il ricorso ai vari espedienti dialettici; tra cui, il più noto, come abbiamo visto, è quello di estrapolare una frase da un contesto ed assumerla a manifesto del pensiero unico di ogni animalista, cosa che sappiamo non essere affatto vera, avendo, fortunatamente, ogni animalista la propria testa, seppure condividendo lo stesso obiettivo della fine dello sfruttamento degli animali; e del resto la Meldolesi stessa lo conferma, dichiarandosi, a fine articolo, ella stessa vegetariana, eppure prendendo in qualche modo le distanze da altri vegetariani, soprattutto da coloro che, secondo lei, sarebbero integralisti. 
Resta da capire, per la verità, cosa significhi essere vegetariano integralista e se sia possibile, al limite, esserlo solo a metà, o di tanto in tanto, ma tant’è.
Unico punto sul quale forse l’articolo della Meldolesi merita la mia  attenzione è quello in cui afferma che tra carnivori e vegetariani in libreria “il match non si disputa proprio”.  A parte che è di recente pubblicazione il saggio di DacremaMangio, Fumo e Bevo molta Carne” (ne ho parlato qui), ma come si può non tener conto del fatto che la cultura specista che ci pervade in cui il consumo di carne è ritenuto “normale” - in quanto è pur sempre la maggioranza che decreta la “norma” - è comunque presente in tutta la letteratura mondiale di tutti i tempi? Che bisogno avrebbero i carnivori di scrivere saggi o romanzi in difesa della loro (deprecabile!) abitudine di mangiare carne quando è considerato legittimo e “normale” farlo? In genere sono le minoranze che sentono la necessità di mettere nero su bianco le loro istanze e richieste di riconoscimento (come facciamo noi animalisti per chiedere ed ottenere il diritto alla vita di tutti gli animali non umani), e non il contrario. Perché mai dovrebbe avvenire il contrario?
Cara Meldolesi, ovunque Lei si giri potrà notare il trionfo dello sfruttamento degli animali. Ovunque Lei avrà il buon cuore di posare gli occhi - nei supermercati, nelle vetrine dei negozi di abbigliamento e calzature, nelle varie manifestazioni che la “tradizione” continua ad “onorare” (palii, corride, mattanze in occasione di riti e festività religiose, corse di cavalli ecc.), nelle pelliccerie e concerie, nei ristoranti, nei fogliettini in cui si elencano le avvertenze per prendere i medecinali, nei mercati all’aperto, nelle piazze, nei negozi che espongono e vendono animali vivi al pari di oggetti, negli stabulari in cui si pratica la vivisezione, nei mattatoi, nelle pescherie, nei circhi e negli zoo - ovunque intorno a Lei, ovunque Lei si giri ed abbia il coraggio di far cadere quel maledetto velo ottundente dell’abitudine vedrà che si stende un gigantesco Lager, un Lager di proporzioni infinite in cui migliaia di esseri senzienti vengono tenuti ed uccisi nel peggiore dei modi. Che bisogno hanno i carnivori di trovare in libreria saggi e romanzi che siano dalla loro parte, quando tutta la follia del mondo è già dalla loro parte?
Continui pure, cara Meldolesi, ad accostare gli animalisti ai Nazisti, ma lo faccia in maniera corretta la prossima volta: dentro ai Lager ci sono proprio tutti quegli animali che vorremmo salvare e non siamo certo noi gli aguzzini che ce li hanno messi.

28 commenti:

Maura ha detto...

Ciao mia cara!
Mi sono imbattuta oggi in questo articolo che ho trovato abbastanza irritante.
Volevo solo aggiungere che in una persona sana e minimamente equilibrata alberga la pietà sia per l'essere umano, sia per l'essere animale.
Infatti chi non ha pietà per un animale, difficilmente saprà essere vicino ad una persona nel bisogno.
Mi piace ricordare il vecchio detto:"chi non ama ne gato ne can non ama gnanca el cristian".
Un abbraccio.

Rita ha detto...

Infatti, cara Maura, è esattamente questo il punto!
I detrattori degli animalisti, e proprio perché non sanno più quali altre scuse inventarsi per difendere le loro posizioni, continuano a dire che a noi non importerebbe abbastanza degli esseri umani perché amiamo troppo gli animali. Invece semplicemente noi estendiamo l'amore, il rispetto e l'empatia a tutti gli esseri viventi. Cosa c'è di condannabile o criticabile in questo? Nulla.
Il vecchio detto che hai riportato è più che mai veritiero. ;-)
Un abbraccio a te.

Volpina ha detto...

Minima et moralia II la vendetta...
Della serie, prendiamo solo ciò che ci fa comodo.

E' proprio vero che quando gli conviene prendono solo la parte che gli interessa e la montano stile blob per poterci accusare.
Io non riesco a trovarlo gratificante, lo trovo frustrante. Un po' mi da fastidio perchè essere paragonata a ciò da cui mi discosto maggiormente mi fa pensare di non stare esprimendomi nel migliore dei modi.
Nazisti?
Ma mi prendono per il culo?
Lo sanno cosa facevano i nazisti?
Più o meno quello che fanno loro, non noi.

Qui l'ignoranza regna sovrana.

Rita ha detto...

Esatto Volpina, la tecnica più o meno è la stessa usata in quell'articolo di Minima et Moralia.

E' irritante, certamente, però ho spiegato anche perché confortante: solo chi è poco convinto della forza delle proprie argomentazioni ricorre a certi artifici dialettici e sente la necessità di ridicolizzare o affibbiare certe indebite etichette al suo interlocutore.

Quello che viene fatto oggi agli animali è né più e né meno quello che i Nazisti hanno fatto a tante persone in passato: si chiama sterminio sistematico. Solo chi è profondamente specista può trovare orribile il secondo ed accettare il primo.

Certo, dà fastidio anche a me questa continua allusione al fatto che noi saremmo come i Nazisti (o "intimamente fascisti", come aveva scritto Ronda sempre su Minima et Moralia) solo perché vorremmo che la gente smettesse di sfruttare ed uccidere gli animali, ma poi se ci rifletti bene capisci che tale accusa è talmente priva di fondamento da farci scappare una bella risata sopra!

E quelli che ti fanno: "ma lo sai che Hitler era vegeteriano?" e quindi da ciò si dovrebbe supporre che tutti i vegetariani siano dei Nazisti?
Hitler, a quanto risulta, era pure un pittore, quindi tutti i pittori sono dei Nazisti?
Sono dei sillogismi sciocchi che qualificano solo chi li esprime. E che dimostrano che non ha altri argomenti.

Volpina ha detto...

Ahhhh che soddisfazione. :)
Grazie, mi hai sciolto di dosso tutto il nervoso!

E' vero, anche a me spesso dicono "ah, anche hitler era vegetariano" ma lo sai che una volta qualcuno ha osato dirmi che anche Satana era vegetariano? Ma si può?

E' vero che non bisogna fare di tutta l'erba un fascio (eccola li, ora mi etichetteranno come camicia nera), però come fare a spiegarglielo senza rodersi il fegato? Alla fine se questi c'hanno st'idea, non è semplice farli scendere dal loro podio di ipocrisia e arroganza.

Rita ha detto...

Basta farli ragionare dicendo loro che nella Storia, oltre ad Hitler, ci sono stati anche tanti altri vegetariani famosi tra cui Leonardo da Vinci, Tolstoj, Gandhi, Socrate ecc.; e poi aggiungendo che Hitler era appunto anche un pittore... ma non per questo tutti i pittori... E poi comunque pare che nemmeno sia vero che Hitler fosse vegetariano. Non amava la carne, ma questo non significa niente.

Satana vegetariano nun se pò sentì... ahahahhahaahahahahahah.

No, io ho sentito piuttosto che i vegetariani sarebbero seguaci di Satana (pure Langone l'ha scritto). LOL

Masque ha detto...

poverina... la giornalista vegetariana ha paura di venire derisa ed emarginata dagli amichetti. quindi decide di far vedere a tutti che lei non è mica come gli altri, che sono nazi-animalisti e magari pure satanisti!
che pena...

questa è l'unica cosa che mi viene da dire. poveretti del genere, che nemmeno si prendono la briga di informarsi su un argomento, prima di scrivere cazzate a tiratura nazionale, non meritano il mio tempo. ...ma do loro, volentieri, le mie pernacchie ed il mio scherno. per lo meno, mi diverto. :)

Rita ha detto...

Hai proprio ragione caro Masque, certa gente in effetti non meriterebbe il nostro tempo, ed in effetti, credimi, sono stata parecchio indecisa se buttare giù o no queste due righe, tanto alla fine sono sempre i soliti discorsi... però poi ha prevalso il mio senso di giustizia indirizzato sempre e comunque a correggere certe "distorsioni" del pensiero. ;-)

Eh sì, l'autrice, con quella specificazione finale ha proprio voluto render noto il fatto che non tutti i vegetariani per fortuna sono così integralisti cattivoni pazzi da legare esaltati fanatici nazisti, invero, evidentemente, ci sono anche vegetariani relativisti (immagino che il contrario di integralista sia relativista, no?). :-D

P.S.: cazzate a tiratura nazionale è troppo bella! Te la rubo! :-D

Volpina ha detto...

Ah dei seguaci di Satana l'ho sentita e risentita... bah! E ancora BAH!
"Una vita umana non vale più di una avicola[...]semmai è vero il contrario." BAH!! Ma dire che la vita è sempre vita?
Ma poi sempre a prendere i pezzetti più succosi del discorso... prendi anche il resto! Ahhhh!!!

Ma poi, diciamocelo, in tv ci hanno fatto le balle quadre con i problemi umani, senza nulla togliergli, gli immigrati sono poveri Cristi che meriterebbero di vivere dignitosamente e di potersi fare i cazzacci loro senza dover andare in barca a cercar fortuna.
In tv MAI e dico MAI ho visto di video di LaveraBestia, o video dell'ALF, o video di macellazioni.
Quindi secondo me molta gente ci ha fatto il callo agli esseri umani, e quindi tende ad essere lievemente meno sensibile o empatica rispetto che ad un animale.
E poi pochi cazzi, non venitemi a dire che gli animali vengono uccisi in modo umano, perchè questa è la cazzata del secolo.
Anzi, forse ha un fondo di verità: vengono uccisi in modo umano, ovvero vengono sradicati dalla vita nel modo in cui solo un umano carogna potrebbe fare. Violento.
Non voglio più sentir dire che esistono modi "carini" per uccidere, perchè se no ne trovo uno io per il prossimo che lo dice...


Masque ma sta cretina è vegetarina? Dove? Nel...

Masque ha detto...

vabbeh... la cosa più buffa, poi, è che se proprio vogliono cercare il collegamento con qualche idea radicale, sbagliano completamente la direzione. :)

Dany ha detto...

ahahahahah! un sacco di grasse risate! Sia per l'articolo che per i commenti!
a me è stato chiesto perchè se non credo nel dio cristiano credo nel dio vegano (?)
Ma pronto? siamo una religione, adesso, rendetevene conto...
Oddio però... forse pensano che sia una satanista! bhuahahahahaha...
dai, vebbeh... non ci sono parole...

Rita ha detto...

Ciao Dany,
stavo giusto per scrivere di dare un'occhiata anche ai commenti, ce ne sono alcuni che mi riserverò di rileggere quando avrò voglia di farmi quattro risate per tirarmi un po' su il morale: esilaranti a dir poco.
Giusto un paio di persone hanno scritto dei commenti sensati (critici nei confronti dell'articolo e della tesi - pure se non è chiara quale sia, visto che appare assai confusa in più punti - della Meldolesi).

Quello di paragonare la scelta vegan ad una setta religiosa non è la prima volta che lo sento, purtroppo.
Ovviamente etichettandoci come fanatici integralisti, esaltati religiosi, nazistoidi ecc. si liquida l'intera problematica senza doversi informare sul serio. E' un modo per depotenziare il tutto. Strategemma molto noto. Ahimé. E quelli che dicono che abbiamo bisogno di proteine? Ma non lo sanno che esistono le proteine vegetali e che sono anche migliori di quelle animali?
Quei commenti sono la fiera della banalità, della disinformazione e dell'ignoranza.

Rita ha detto...

P.S.: il Dio vegano? :-D

stregaa ha detto...

Io - di fronte ad articoli come quello sul Corriere - non riesco a trattenere un sorriso. Sul serio, anche parlando con della gente, appena il primo furbo sente che non mangio carne e da questo astrae che sono un nemico del genere umano e comincia a inveirmi contro - mi capita spesso di scoppiare a ridere. Sarà che mi rendo conto della debolezza degli argomenti portati, sarà che alla fin fine son sempre quelli, ma proprio non riesco a trattenere le risa. Se le uniche obiezioni che si riescono a portare sono quelle, vuol dire che siamo messi meglio di quel che credevo.

Hitler vegetariano? Lasciando da parte la non-sussistenza storica dell'affermazione, qualche altra riflessione si può trovare qui: http://www.veganzetta.org/?p=782

Rita ha detto...

Grazie Stregaa per il link all'articolo di Veganzetta, che ho letto e trovato molto ben argomentato.
Pensa che anche poco fa, leggendo un articolo in cui si parla della scelta vegan dell'attrice Linda Blair (da bambina era stata la protagonista de L'esorcista), ho trovato tra i commenti un altro che definisce i vegani "i nazivega" (o "veganazi", non ricordo esattamente). :-D
In effetti confutare l'assurdità di questo accostamento non è cosa difficile, basta riflettere un attimo su cosa significa antispecismo, ma purtroppo l'ignoranza di certi detrattori è talmente pregiudizievole da non contemplare nessuna vera riflessione, solo una presa di posizione a prescindere.

Io comunque in genere mi limito a far constatare all'interlocutore di turno quanta somiglianza vi sia piuttosto tra un lager nazista ed un allevamento intensivo e quanto lo specismo ed il razzismo abbiano la stessa identica radice.
Diciamo che nel 90% dei casi riesco a ricondurre l'interlocutore alla ragione.

Certo dispiace vedere che ci siano giornalisti professionisti che scrivano certe "cazzate a tiratura nazionale "(come dice Masque) perché se da una persona poco istruita posso anche aspettarmi la totale assenza di capacità critica, da un professionista me l'aspetto un po' meno e qui allora inizio a pensare che ci sia disonestà intellettuale dietro, ossia che ci sia tutta l'intenzione di veicolare un certo messaggio per depotenziare la serietà delle istanze antispeciste.

Non so la Meldolesi, ma Dacrema ad esempio fa parte della società degli allevatori italiani. Così come chi difende la sperimentazione animale spesso è direttamente coinvolto a livello di business nella stessa.
Tieni presente che i media fanno sempre il gioco di determinati interessi.
Ripeto, non so nulla dei reali interessi della Meldolesi (magari è un articolo che le è stato richiesto espressamente da Il Corriere della Sera), quel che è certo è che non sembra aver compreso molto dell'antispecismo.

de spin ha detto...

Mi sa che in fondo queste persone hanno ragione. Ieri ho ripescato un immigrato clandestino caduto da un barcone alla deriva, gli ho dato una bella botta in testa finale e l'ho cotto al forno con le patate. Delizioso!
Peccato che il mio amico Breivik fosse impegnato con un processo a Oslo, e non sia potuto venire a cena da me...

Zac ha detto...

Fatico a comprendere dove stia il nesso fra specisti e nazisti, e si' che di solito c'arrivo, stavolta no.

Io e' da quando il corriere era nelle mani di Di Bella e Tassan Din che mi rifiuto di leggerlo.

Ciao
Zac

Rita ha detto...

@ De Spin

Sei proprio un ragazzaccio, eh! :-D

Non si capisce come si sia formata questa idea secondo la quale chi ama e rispetta gli animali, automaticamente non amerebbe e rispetterebbe gli umani. Come se l'empatia fosse solo unidirezionale.

Rita ha detto...

@ Zac

Ci sono delle analogie, sostituisci il termine razza (o etnia, se preferisci) a quello di specie e vedrai che ci arrivi. Anche parole come sterminio sistematico dovrebbero dirti qualcosa (o credi che quel che avviene in ogni istante nei mattatoi non sia l'equivalente di uno sterminio sistematico?).
Del resto i primi a trovare analogie tra i moderni sistemi di allevamento intensivo ed i lager nazisti sono stati propri alcuni sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti.

Sono analogie, ovviamente. Tutto qui.
Sempre comunque più efficaci rispetto alla fallacia del sillogismo introdotto dalla Meldolesi secondo cui poiché i Nazisti avevano a cuore la sorte degli animali allora tutti gli animalisti sarebbero dei Nazisti.
Non so se mi spiego.
La letteratura antispecista viene accusata del riverbero di echi nazistoidi quando vuole essere semmai esattamente il contrario, ossia il rifiuto della violenza e dell'arbitrio di disporre delle vite di altri esseri viventi; tu capisci che ad un'accusa del genere non si può che rispondere a tono, e cioè che se proprio un nesso con il nazismo lo vogliamo trovare non è certo con chi lotta per l'abolizione di ogni forma di sfruttamento (tanto animale, che umano, ché non si deve dimenticare) bensì con coloro che comunque, pur tra le varie pretese di giustificazioni, innalzano fili spinati.

Voglio dire, io non mi sognerei mai di dire a chi mangia carne che è un nazista perché so bene quanto la sua abitudine sia frutto di un condizionamento culturale e magari nemmeno si rende conto dell'atto di prevaricazione sulle altre specie che c'è dietro al suo gesto (essendo la violenza dello struttamento animale sempre rimossa alla vista dell'opinione pubblica), però tu capisci che se invece arriva qualcuno a dirmi che nazista sarei io perché pure Hitler era vegetariano e bla bla bla, allora faccio notare alcune analogie che invece ci sono proprio tra il disegno di sterminare una precisa etnia e la superiorità della propria, e quello di sterminare ogni giorno esseri senzienti solo perché appartenenti ad altre specie.

Spero di essere stata esauriente.

Io si può dire che legga tutti i quotidiani e nessuno in particolare: mi piace farmi un'idea generale delle varie tendenze manipolatorie dei media, tutti, nessuno escluso.

Un saluto.

Zio Scriba ha detto...

Davanti a questi articolozzi dobbiamo sempre chiederci, tristemente, a chi giovano: le lobby delle armi, degli allevamenti e del commercio di carni sono di certo più potenti delle disinteressate coscienze degli animalisti... Poi magari fra di loro ci sarà pure qualcuno che esagera, ma dare del nazista a un animalista è un po' come dare del palazzinaro corrotto a Gesùcristo... :)

Volpina ha detto...

Io credo nel Dio vegano! :D

Che alla fine sarebbe nientepopodimeno che il Dio vero e proprio che tutti i cristiani dovrebbero seguire. Alla fine se ci pensassero, il Dio di cui tanto parlano è amore e pace, quindi c'entra un beneamato con l'uccisione degli animali.

Rita ha detto...

@ Zio Scriba

Anche secondo me dietro questi attacchi gratuiti agli animalisti ci sono precisi interessi economici. Paragonare chi lotta contro lo sfruttamento degli animali ad un nazista è davvero molto disonesto intellettualmente. Un'accusa di questo tipo sarebbe totalmente risibile, se non fosse che purtroppo l'opinione pubblica poi si lascia influenzare e manipolare facilmente, senza ragionare.
Ci vuole pazienza e bisogna denunciare questo fatto quando accade, rilevando l'inconsistenza dell'accostamento.

Rita ha detto...

@ Volpina

Purtroppo la gente pensa del proprio Dio quello che maggiormente gli fa comodo: tanto lui non può rispondere. :-D

Parole come amore e pace sono nettamente antitetiche all'uccisione e alla violenza, ma tanti cattolici non sembrano farci molto caso.

Volpina ha detto...

E' questo il problema: non soffermarsi sulle cose. La gente è troppo superficiale. A loro se una cosa va bene così non ci pensano minimamente due volte a riflettere se può o non può essere deleteria per gli altri...

Tempo Immortale ha detto...

Bellissimo, cara. Non c'è davvero altro da dire se non che si tratta di un articolo meraviglioso, ben costruito, e pieno di riflessioni e verità.
Mi ha colpito, tra le altre cose, una frase in particolare: "Resta da capire, per la verità, cosa significhi essere vegetariano integralista e se sia possibile, al limite, esserlo solo a metà, o di tanto in tanto." Questo ricorso all'integralismo, a mio avviso, è soltanto un modo (possibile non ci si accorga dell'insensatezza e che non si arrivi a mettere insieme due pensieri?) per giustificare un essere vegetariani che si avvicina di più ad una sorta di "hobby" piuttosto che ad un imperativo morale. Le casistiche possono essere tante, ovviamente, ma dire "Sono contro l'omicidio e lo combatto, in genere non uccido, però sai, non sono così integralista, ogni tanto mi capita di farlo" mi sembra quanto meno assurdo. Se solo prima di sentenziare ci si prendesse un secondo per analizzare il pensiero successivo che naturalmente viene sollevato da tale sentenza, in giro si sentirebbero decisamente molte meno assurdità. Assurdità che, detto per inciso, in altri contesti e per altri argomenti, risulterebbero tali anche per chi invece a questo riguardo le proclama.

Rita ha detto...

Grazie carissima,
mi fa piacere che tu abbia apprezzato questo mio, diciamo, contro-articolo.
Ma poi la cosa assurda è che la giornalista dichiara di essere vegetariana lei stessa, però mica come quegli esaltati che saremmo noi, eh... non sia mai!
Comunque attenti ai vegetariani pittori, un giorno potrebbero svegliarsi e decidere di andare a invadere la Polonia :-D
Chissà perché quando si parla del vegetarianismo non si dice mai che lo fu anche Tolstoj e altri grandi del passato, no, pare che solo Hitler lo fosse.
Dimmi tu se questa non è propaganda per mettere sotto una cattiva luce chi compie la nobile scelta di non nutrirsi di animali e derivati.

Tempo Immortale ha detto...

Segno evidente che si avverte il bisogno di difendersi da noi facendo pubblicità negativa ;) L'importante è cercare di non cadere in queste provocazioni e mantenere la lucidità di chi, tranquillo per la sua strada ben delineata, sa il fatto suo.

Rita ha detto...

E infatti, dici bene, si tratta di provocazioni.
Andare avanti per la nostra strada è la cosa più giusta da fare. Siamo nel giusto, questo non dobbiamo dimenticarlo mai. E lo siamo perché essere contro lo sfruttamento, l'oppressione, il dominio non può che essere giusto.